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Il benessere nel ballo: quantità dei nutrienti nei cibi

Il benessere nel ballo: quantità dei nutrienti nei cibi

E’ dal lontano 1900 che l’intera popolazione occidentale è stata completamente bombardata da ricerche, studi, scritti, documentari, interviste e conferenze riguardanti l’argomento della proporzione dei nutrienti negli alimenti:

  • i grassi
  • i carboidrati
  • le vitamine
  • le proteine
  • i minerali

Sono tutti componenti essenziali, i quali, attraverso il loro equilibrio, agiscono tutti assieme per il fabbisogno e la sopravvivenza di tutti gli apparati che costituiscono l’intero organismo umano; è proprio la quantità di questi preziosi elementi che è stata protagonista principale di innumerevoli dibattiti e studi nel corso del tempo.

Specialmente durante la Danza o il Ballo di Coppia, ci sentiamo al quanto pesanti o leggeri a seconda del tipo di alimento, dal quale in quel preciso momento, traiamo i nutrienti essenziali per il fabbisogno del nostro organismo.

Pochi infatti sono gli studi rilevanti il tema dell’equilibrio di questi elementi all’interno del singolo alimento (tradotto: la loro proporzionalità all’interno di ogni cibo che viene consumato).

Come per quanto riguarda la medicina moderna, anche il tipo di applicazione nutrizionale scientifica, considera il corpo umano come un insieme di ingranaggi meccanici, un qualcosa di meccanico che se si inceppa in punto, va per forza sbloccato in quel punto, senza capire esattamente da dove provengano le cause di tale inceppamento.

Per questa ragione di approccio basico, anche il cibo, attraverso queste scienze, viene considerato diversamente da, ad esempio, un punto di vista maggiormente olistico:

L’alimento in sé secondo la scienza viene visto e valutato freddamente, come un semplice insieme di “mattoni” chiamati per l’appunto nutrienti, i quali assieme possono essere uniti o suddivisi, constatando perciò che l’organismo umano per “stare bene” necessita essenzialmente di definite quantità di questi nutrienti distinti.

La visione degli alimenti secondo la scienza nutrizionale

Secondo la scienza nutrizionale ad esempio, non importa attraverso quale metodo si ricavi una vitamina o un minerale, se attraverso il consumo di un cibo o attraverso integratori farmaceutici, omeopatici o artificiali.

L’importante è chiaramente la quantità di assunzione, trascurando quindi la provenienza e pertanto la qualità o le potenziali relazioni tra gli stessi integratori; questo purtroppo è il messaggio che trapela, anche dalle più famose relazioni o conferenze scientifiche sull’alimentazione di oggi.

Sempre secondo la scienza nutrizionale, quindi, tutto il consumo del cibo è strettamente rapportato all’assunzione di determinate quantità di nutrienti, piuttosto che sulle loro interazioni.

Ma allora, come possiamo capire quanto e quale sia la proporzione idonea di nutrienti da assumere tramite gli alimenti per mantenerci sani?

Esistono differenti teorie in merito, ma una di quelle più accreditate al di fuori della scienza alimentare, consiste nell’assumere sostanze nutritive ispirandosi a quelle distribuite nel latte materno umano.

Il latte materno possiede un rapporto nutrizionale molto interessante, dalla sua composizione spicca che contiene in rapporto tra i nutrienti, un basso volume proteico, questo lascia intendere che le proteine sono necessarie al fabbisogno della crescita ma nemmeno così tanto, tenendo conto che un poppante cresce a dismisura solo grazie a questo alimento.

Il rapporto dei nutrienti presente nel latte materno (non vaccino) è inoltre equilibrato anche per gli adulti, esattamente, le quantità dei nutrienti è totalmente equilibrata sia per i neonati che per gli adulti, dando a questa “quasi magica” sostanza un equilibrio genuino e perfetto.

Consigliamo quindi di bilanciare la propria dieta con alimenti aventi un rapporto nutrizionale ed energetico simile a quelli contenuti nella sostanza dedita alla crescita umana per eccellenza.