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Origini delle feste carnevalesche a inizio del XX secolo in America Latina

Origini delle feste carnevalesche a inizio del XX secolo in America Latina

Il Carnevale Brasiliano non ha affatto origini latino americane, deriva infatti dalle usanze Europee importate direttamente dalle capitali durante la fine del 1700 e gli inizi del 1800, in particolar modo da Parigi, una delle città d’Europa più riconosciuta e rinomata in quanto a feste in maschera e balli mascherati.

Questo folklore venne dunque importato dai borghesi cittadini di Rio durante il periodo storico sopra menzionato ed inizialmente molto simili a livello di caratterizzazione a quella europea.

Col passare del tempo subentrano a loro volta anche elementi culturali ed artistici africani e degli indios d’America, elementi riconducibili rispettivamente ai periodi Maya e dello schiavismo nero, ecco che li vediamo fondere all’interno della nuova arte brasilera.

I suoni caratteristici del Samba legati fortemente e naturalmente alla musica di origine afro, si mescolano alle eleganti vesti del carnevale brasiliano provenienti dagli antichi costumi indios.

Agli inizi del 1900 gli abitanti delle città iniziano a partecipare e a sfilare per le le vie dei paesi danzando e suonando grazie ai ritmi dei tamburi africani, la povertà che caratterizza la dura vita dei quartieri viene almeno in questi momenti dimenticata proprio perché il carnevale era già da allora una festa inclusiva per tutti.

Ogni Paese del Centro e del Sud America possiede date ed eventuali ricorrenze ad un carnevale principale che arricchisce la cultura del popolo, ne tramanda le usanze e ne arricchisce la località, con forti richiami anche per la parte turistica.

La tradizione nera dell’africa si fonde a quella indigena e a quella dei conquistadores spagnoli, dando vita in ogni singolo Paese Latino Americano ad una vasta serie di nuovi ritmi, nuovi balli e nuovi modi per intrattenere le persone.

In Brasile così come a Cuba e S.Domingo nascono centinaia se non migliaia di nuovi generi di danza e di musica ballabile, Salvador De Bahia come l’Havana sono i luoghi portuali dove fu maggiormente utilizzata la compravendita di schiavi neri e dove sbarcarono più neri deportati da differenti regioni africane (Togo, Benin, Nigeria, Congo, ed altri luoghi della Costa Occidentale africana).

Per questo già nel tragitto di deportazione e nei luoghi di raccolta, i neri iniziano a contaminarsi sotto l’aspetto culturale ed artistico, per poi una volta smistati e giunti nei luoghi di destinazione, iniziare a mescolarsi sempre culturalmente a schiavi provenienti da altre zone europee e locali (i pochi indigeni sopravvissuti alla conquista), nonché agli stessi padroni negrieri provenienti anch’essi dall’Europa e principalmente dalla Spagna e Portogallo.

Questo interscambio di culture, di linguaggi, di religioni, di musiche e dei rispettivi strumenti, favorirà quello che poi verrà chiamato dagli storici: “Sincretismo”; vale a dire la stratificazione culturale di etnie differenti che diviene tutt’una fondendo quegli strati, in un unico tessuto sociale e di conseguenza artistico, facendo sopravvivere ed utilizzando per ogni cultura solo i migliori elementi che essa è in grado di offrire, unendoli a quelli delle altre.

Tutto questo è esattamente quello che è accaduto in questi luoghi, centinaia d’anni di contaminazioni hanno dato vita ai migliori stili musicali e danzanti mai esistiti di tutta l’America Latina, migliaia di generi e sottogeneri e altrettante diramazioni hanno dato vita a tutto ciò che oggi viene generalizzato come il grande contenitore della musica e del ballo latino americano.