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Approccio olistico del benessere nella danza

Approccio olistico del benessere nella danza

Se stai leggendo questo articolo, e sei arrivato su “Tangonz.org”, molto probabilmente sei interessato/a al ballo del Tango ma non solo a quello, forse anche al benessere in “toto” dell’essere umano. 

In questo articolo parleremo di come oggi il benessere viene utilizzato sia in senso positivo che, in alcuni casi, in senso negativo all’interno della nostra società, soprattutto quando parliamo di autostima, in tutti i settori: dallo sport al lavoro, coinvolgendo anche, nel nostro caso, un approccio olistico del benessere nella danza.

La domanda che vogliamo evidenziare è: “benessere a tutti i costi?”, una condizione così naturale è diventata un modo per speculare, inventandosi di tutto, ed estremizzando a volte anche dei messaggi.

Basti pensare che la nostra è una società fondata sul benessere, ma questo non impedisce a milioni di persone di essere insoddisfatti e infelici, anche se poi tutto sommato diciamo a noi stessi che non ci possiamo lamentare visto che ci sono altre parti del mondo, dove le persone, non hanno neanche il tempo e le condizioni di prendersi il lusso di essere insoddisfatti di qualcosa.

Parliamo sicuramente di posti, ove vige la dittatura, la guerra e la miseria.

Sappiamo che per alcuni potrebbe risultare strano questo inizio di articolo, ma a volte è necessario non assumere l’atteggiamento anestetizzato di fronte a quanto sta accadendo.

Tutto è molto relativo, infatti se un essere umano con problemi ben più profondi dei nostri, la cui preoccupazione maggiore è sperare di essere vivo domani, diventasse confidente delle frustrazioni che viviamo, e di come rincorriamo il benessere, forse si metterebbe a ridere o meglio ci guarderebbe con un velo di giudizio, occhi che parlano e dicono: Vi rendete conto di quanto siete fortunati?

Per alcuni potremmo, con quello appena scritto, essere fuori tema, ma non è così, perché se parliamo di benessere olistico parliamo del tutto, quindi un considerare non solo il nostro fare – a volte compulsivo – ma anche il nostro essere: l’approccio animico verso noi stessi e gli altri.

L’uomo ha un corpo fisico-mentale-emozionale, fino a qui niente di nuovo, infatti non intendiamo spiegarne la differenza, ci sono tanti libri che in modo esauriente danno delle risposte, invece l’aspetto che bisogna considerare è che avere un approccio olistico a se stessi vuol dire innanzitutto considerarsi e considerare gli altri nella totalità, ancora meglio se riusciamo ad ottenere un approccio “olistico” anche nelle attività sportive o nello stesso ballo.

Non a caso la parola “olistico” proviene dal greco holos che significa “tutto”.

In questo articolo parliamo del benessere come di una condizione di diritto dell’essere umano, non come un qualcosa da ricercare per dare un “valor plus” alla nostra esistenza.

Se avessimo il coraggio di arrestare più spesso la nostra corsa alla vita, ci renderemmo conto che stiamo diventando via via, vittime di un sistema fondato sull’economia che affonda le sue radici su un crescente e manifesto bisogno di tranquillità, felicità, alta performance, successo, soldi etc.

E’ come se fossimo sotto incantesimo, arrivando ad elaborare questo assunto: “per essere felice e stare bene devo diventare ….” e qui ognuno ci mette l’aggettivo che vuole.

Diventiamo testimoni del successo altrui, avvertendo all’interno di noi, un pizzico di rammarico perché non siamo al posto della persona, testimone del suo successo.

A volte, proviamo invidia, se a quel punto qualcuno ci dice, o ci fa intendere che conosce la strada per arrivare al benessere, possiamo cascare nella rete.

Invitiamo le persone a riflettere sul fatto, che non è necessario spendere migliaia di euro per acquisire una capacità che ormai è considerata un’attitudine esterna, un qualcosa che si vende in pacchetti offerta: sto parlando dell’avere stima in se stessi, detta anche autostima.

Una parolina che racchiude in sé tanto e che ormai è diventato un prodotto il cui messaggio potrebbe essere comparato alla crema anticellulite.

Il messaggio della crema è: “se acquisti la crema, ti va via la cellulite e la pelle è più liscia, quindi tu ti sentirai meglio e la tua vita andrà meglio”, nonchè i tuoi rapporti sociali, fino ad arrivare ad avere più autostima.

Stessa cosa dicasi per un messaggio del tipo: “fai corsi di autostima e la tua vita cambierà”; se non erro il risultato non è diverso.

L’autostima è considerata la chiave del successo in tutti i campi, e del benessere psico-fisico.

Pensate realmente che la stima di sé, passi solo attraverso processi razionali?

Sicuramente ci sono molti casi in cui il percorso fatto potrebbe essere stato questo, ma in realtà anche questa è un’arma a doppio taglio, perché se pure ci si arriva, diventiamo schiavi della performance e del mantenere quel benessere a tutti i costi.

L’autostima, molto probabilmente passa attraverso un percorso di consapevolezza e soprattutto di autosservazione priva di giudizio verso noi stessi.

Benessere vuol dire il bene dell’essere e non solo del fare. 

Nel momento in cui ci sentiamo in pace con noi stessi e sentiamo quella tranquillità non condizionata dagli eventi esterni, a quel punto questo sentire illuminerà anche il nostro fare.

Solitamente invece si tende a pensare il contrario, e il pensiero che sovviene è: “Quando avrò soldi starò bene”, “quando avrò successo sarò felice”… quando… quando…

Si rimanda continuamente a domani una condizione interna, creando così per forza di cose un circolo vizioso che ci porta ed essere condizionati dagli eventi esterni.

E se il nostro sistema economico ad un certo punto crollasse e noi dovessimo rinunciare a corsi di autostima, creme, palestre etc. cosa diventeremo? Dovremmo considerare la possibilità di essere tutti infelici?

Questo esempio potrebbe essere estremo, ma il nostro obiettivo è quello di far consapevolizzare che tutti noi abbiamo il potere di essere quello che vogliamo!

Il benessere è una condizione a priori, non a posteriori!

Altro aspetto da considerare in questo commercio “import-export” di benessere, è il ruolo della medicina alternativa detta anche integrata o complementare, che in questi ultimi anni ha preso sempre più piede.

Un’alternativa a cosa? Forse sarebbe più corretto dire che partono da due punti diversi, ma alla fine possono completarsi.

Si è fatto un gran parlare di incontro fra approccio occidentale e orientale, ma se ne continua a parlare in modo separativo. 

Una non esclude l’altra.

Crediamo più che altro che ogni eccesso non vada bene e non si dovrebbe assolutizzare niente anche molte delle speculazioni fatte sull’approccio olistico, non hanno fatto altro che creare confusione.

Questo articolo vuole essere un invito alla riflessione ed il messaggio è: l’approccio migliore è sempre quello che offre autonomia e capacità di discernimento.

La cosa importante è essere liberi, liberi da chi vi dice che ha trovato la verità: il segreto.

Non esistono segreti, ma solo verità da riscoprire in noi stessi; la conoscenza vi aiuta a risvegliare la verità dell’essere.

A questo punto sono felice di avere condiviso questo momento di riflessione con Voi.

Ora ciò che ho scritto mettetelo da parte e fate voi la VOSTRA riflessione.

“Credi a chi sta cercando la verità; dubita di coloro che la trovano.”

(André Gide)